Aleppo. Tra mille difficoltà prosegue l'evacuazione dei civili. Unicef "La più grave strage di bambini dalla Seconda Guerra Mondiale"

di redazione 15/12/2016 NON SOLO OCCIDENTE
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Decine di migliaia di persone rimangono in attesa di lasciare Aleppo est dopo il nuovo accordo raggiunto tra i ribelli e il governo siriano. L’accordo raggiunto il 17 dicembre ha permesso di riprendere l’evacuazione di Aleppo est e di altre zone del paese, dove più di quattro milioni di persone hanno bisogno di cibo o assistenza medica. Il 18 dicembre i ribelli hanno attaccato e incendiato vari autobus diretti ai villaggi di al Foua e Kefraya, dove si trovano civili sciiti. Il Consiglio di sicurezza dell’Onu si riunirà lunedì 19 dicembre alle 15 (ora italiana) per votare una risoluzione che permetta alle Nazioni unite di monitorare l’evacuazione.

 Intanto mentre i potenti della Terra cercano un accordo, Aleppo è da anni sotto l’assedio della guerra.

Su SkyTG24 Andrea_Iacomini portavoce UNICEF ha detto che la città siriana è sotto le bombe da 4 anni nell'indifferenza della comunità internazionale. 

"Si e' forse conclusa una battaglia ma non la guerra e il mondo non può' continuare ad assistere a questo scempio. Ci sono altre 15 città sotto assedio, i bambini sono mutilati, uccisi senza pietà, gravemente scioccati da tutto quello che stanno vivendo come la perdita di genitori o parenti che spesso vengono giustiziati a freddo, torturati o costretti alla fuga". Ospedali, scuole, operatori umanitari sono per Iacomini "tutti vittime di questa guerra, la piu' grave strage di bambini dal dopoguerra ad oggi, senza dubbio peggiore della Bosnia o del Ruanda".

Per questo Unicef Italia rivolge un appello agli italiani, perche' alla giusta ma momentanea indignazione che deriva dalle immagini e dalle notizie di queste ore che giungono da Aleppo uniscano gesti concreti, facciano sentire in tutte le piazze e in tutti i Comuni il proprio grido di condanna e indignazione di fronte ad un conflitto che il popolo siriano non ha voluto.

  “Mi rivolgo al nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella,  - dice Iacomini - affinche' ancora una volta, come gia' in passato, si unisca a noi nel denunciare con la sua voce alta, autorevole, i crimini perpetrati in quel Paese ogni giorno ai danni di bambini innocenti. In queste fasi di dura lotta politica mi rivolgo al Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni affinche' assuma la guida di una forte richiesta di pace da parte del Governo italiano e a tutti i parlamentari affinche' trovino unita' almeno sulla necessita' di alleviare le pene di 6 milioni di bambini colpiti dalla guerra siriana nonche' a tutte le agenzie umanitarie impegnate in Italia e in Siria affinche' trovino una sola voce per fermare queste atrocita'". "E' giunto il momento di alzarsi tutti in piedi, fuori da ogni considerazione geopolitica o di parte, per chiedere la fine di questa mattanza, di questo genocidio - conclude Iacomini - che ha prodotto forse la morte di oltre 50 mila bambini, perche', come disse Padre Dall'Oglio in uno de suoi interventi, 'La Siria grida al mondo: pace!'".

 


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